venerdì 30 dicembre 2011

Turco: La Lingua Degli Angeli - The Angels' Language.

Salve a tutti, dopo una breve pausa… “Maalesef  hastaydim”, purtroppo ero influenzato;  comunque eccomi di nuovo qui con voi.
I più attenti avranno sicuramente notato, nei Post precedenti, qualcosa di strano o meglio l’assenza di qualcosa nella lingua turca.
Ebbene i nomi turchi, gli aggettivi e i pronomi personali non hanno un genere.
Potremmo dire con  simpatia che la lingua turca è la lingua degli Angeli!
                                    Foto tratta da: Angeli Danzanti - Alfred Gockel

Si usa infatti la parola erkek = maschio  e la parola dişi = femmina per esprimere il sesso di un animale.
Ad esempiodişi kedi  = in inglese semplicemente   “Cat” ma in italiano  “gatta”
Kız  oppure  Kadın, significano donna, femmina...  si usano però riferiti agli esseri umani.
Ad esempio:   Kardeş = fratello.
                       Kız kardeş =  sorella.
Erkek= maschio;  si usa anche verso gli esseri umani.
Ad esempio: Erkek arkadaş = Amico.

Altra cosa che non è presente nella lingua turca èL’ARTICOLO.
Per definire un nome lo si colloca nel caso dell’oggetto, o per meglio dire al caso “Accusativo”; quando, invece, l’oggetto del verbo è indefinito lo si colloca semplicemente al caso “Nominativo”, da solo, oppure talvolta preceduto da “bir” (che corrisponde al nostro “un”, “uno”, “una”) o affinché tutti comprendano, corrisponde all’ articolo indeterminativo inglese ( a or an in english).

Nel prossimo Post concluderemo questa Prima fase di Introduzione alla Lingua Turca, riprenderò, all’occorrenza, alcune tematiche fonologiche che al momento preferisco tralasciare per entrare di corsa nella Seconda fase, quella che consentirà di iniziare a vivere nel quotidiano la lingua turca, senza tuttavia perdere di vista le numerose nozioni grammaticali.
Per qualsiasi commento, suggerimenti e problematiche varie, non esisate a lasciarmi un Vostro commento in basso. Grazie.
Un saludo especial a todos los que hablan la lengua española e siguen a leer mi Blog.
Hasta muy pronto! ;-)

martedì 20 dicembre 2011

III parte - Armonia Vocalica - The Law of Vowel Harmony

Oggi andremo a concludere il nostro discorso sull’armonia vocalica. Fenomeno che, come già detto in precedenza, è presente anche nelle lingue ugro-finniche (ungherese, finlandese) e nell’estone. Questo discorso sulla fonologia è stato inevitabile perché, come andrete a vedere nelle prossime sezioni di grammatica, regola tutta la struttura morfologica della lingua turca.
Vediamo come la lingua turca rende  l’aggettivo possessivo “Tuo”.  In  italiano diciamo: la tua figlia; la tua mano; il tuo naso; il tuo viso… etc etc.
In turco, invece, l’aggettivo possessivo “Tuo”  lo troviamo espresso con il suffisso ‘in’ che  si armonizza con la parola a cui si aggiunge. Il suffisso, cioè, a seconda dell’ultima vocale della parola a cui verrà aggiunto, lo troveremo nelle seguenti opzioni:  per le vocali dure(-ın; -un;) e per le vocali dolci ( -in­; -ün).

          
                     Foto tratta da: Vowels

Così avremo che:
 I è selezionato se la vocale che precede è  “I” oppure “A”.
Kız+ın = kızın  ‘Tua figlia’                       Baş+ın = başın ‘La tua testa’
U è selezionato se la vocale che precede è “ U” oppure “O” .
Burn + un = burnun   ‘Il tuo naso’        Kol +un = kolun ‘Il tuo braccio’
   
_________________________________________________________________
 İ  è selezionato se la vocale che precede è “ İ” oppure “E”.
Diz + in = dizin  ‘Il tuo indice’          El+ in = elin   ‘La tua mano’
Ü  è selezionato se la vocale che precede è “Ü” oppure  “Ö
Yüz+ ün = yüzün  ‘ Il tuo viso’          Göz + ün = gözün  ‘Il tuo occhio’
__________________________________________________________
Tuttavia, se il suffisso ammette soltanto due opzioni, useremo la vocale  -A se la vocale che precede è “dura” ovvero - a - ı - o - u.  Al contrario, useremo la vocale - E se la vocale che precede è “dolce” ovvero - i - e - ö - ü.
Il Plurale, ad esempio, si forma con i suffissi –Lar  e -Ler ; il primo con parole a vocale dominante dura e il secondo con parole a vocale dominante dolce.
Avremo così:
Kız          al plurale diventa        Kızlar
Burn      al plurale diventa        Burnlar
Baş        al plurale diventa        Başlar
Kol        al plurale diventa        Kollar
                        MENTRE
Diz          al plurale diventa        Dizler
El            al plurale diventa        Eller
Yüz         al plurale diventa        Yüzler
Göz        al plurale diventa        Gözler

Leggi anche:


martedì 13 dicembre 2011

II parte - Armonia Vocalica - The Law of Vowel Harmony

E’ assodato da tempo che per ricordare la mente ha bisogno di immagini; tanto più immaginiamo  dei concetti  tanto più  riusciremo a ricordarli.           
Bene, per cercare di alleggerire e fissare il discorso sull’armonia vocalica, ho pensato questa immagine, spero che possa esservi utile per ricordare...Sapete bene che la lingua turca ha otto vocali, suddivise in due gruppi (dolci e dure), sapete altresì che un cubo ha otto angoli e non solo ma ha anche una faccia frontale, superiore, inferiore ed anteriore.
Andiamo a vedere il nostro cubo… perdonate la  realizzazione grossolana  ma capite bene che non si tratta di una lezione di disegno tecnico  né aspira ad esserlo…
Andiamo adesso a collocare nella facciata frontale del nostro cubo le vocali dolci della lingua turca e cioè e, i, ö, ü.  La vocale che rappresenta il gruppo delle vocali dolci è stata segnata di rosso. Quindi, quando avremo un suffisso che ammette soltanto due opzioni(dolce oppure duro), sceglieremo e, se la vocale precedente sarà dolce. Inoltre, come vedrete dalla collocazione, le vocali dominanti, cioè quelle che prevalgono nell’incontro con la vocale finale di una parola, le andremo a collocare sulla facciata superiore del cubo.
E così avremo il seguente risultato...
         
Adesso, invece, andremo a collocare nella facciata anteriore del cubo le vocali dure della lingua turca e cioè a, ı, o,  u.  La vocale che rappresenta il gruppo delle vocali dure è stata segnata di rosso. Quindi, quando avremo un suffisso che ammette soltanto due opzioni(dolce oppure duro), sceglieremo a, se la vocale precedente sarà dura.  
Anche qui, come vedrete dalla collocazione, le vocali dominanti, cioè quelle che prevalgono nell’incontro con la vocale finale di una parola, le andremo a collocare sulla facciata superiore del cubo.


E così avremo il nostro “Cubo Armonico”…


Nel prossimo Post faremo alcuni esempi concreti di armonia vocalica...
Per qualsiasi cosa, come sempre,  non esitate a chiedere! ;-)               
          
Leggi anche:                                                                              
                                                Armonia Vocalica III >>>

lunedì 12 dicembre 2011

I parte - Armonia Vocalica - The Law of Vowel Harmony

 Grammatica - Oggi andremo a scoprire il secondo pilastro della lingua turca: l’armonia vocalica.
Il discorso potrebbe apparire arido e tedioso sui testi di grammatica proprio perché la maggior parte dei testi non entra dal punto di vista del discente che solitamente vive in un ambiente linguistico totalmente lontano dal caso di specie in esame, cioè da quello turco.
Inoltre la maggior parte dei testi in commercio non tiene presente il fatto che un principiante non possa assimilare tutte le regole, le eccezioni e anomalie per ogni singolo argomento.  Le poche eccezioni della lingua turca, giacché l’unica vera eccezione della lingua turca è l’eccezione stessa; possono essere apprese gradualmente anche in una fase successiva o comunque possono essere scoperte con facili deduzioni senza pertanto appesantire troppo il tema che andremo ad affrontare.
D’altra parte la nostra mente non è come un otre da riempire…un luogo in cui stipare dati e concetti…tanto più se questi sono percepiti come inutili. La nostra mente, infatti, ha bisogno di ordinare il sapere; le cose immesse alla rinfusa senza una reale e giustificata motivazione vengono ben presto eliminate.
Pertanto, tralasciando il superfluo, andiamo a vedere nello specifico in cosa consiste l’armonia vocalica o armonia dei suoni vocalici.

                                           Foto tratta da: Harmony Day

     In precedenza abbiamo già  visto che  nella lingua turca le vocali vengono divise in due gruppi. Vi sono quelle dette frontali, dolci o prepalatali: e, i, ö, ü. Quelle del secondo gruppo, invece, sono dette anteriori, dure o postpalatali: a, ı, o, u.
La legge dell’armonia vocalica stabilisce che se l’ultima vocale di una parola è dura,anteriore o postpalatale (a, ı, o, u) la vocale seguente del suffisso deve essere un’altra vocale dura, anteriore o postpalatale; mentre se l’ultima vocale di una parola è dolce,frontale o prepalatale (e, i, ö, ü) la vocale seguente non può che essere dolce, frontale o prepalatale.
Questa legge fa si che in una parola vi sia il medesimo suono… quindi il risultato finale è quello di rendere le parole melodiose o, per meglio dire, armoniche .

Quindi  avremo che la vocale:

a              è seguita dalla vocale                 ı  oppure a
            è seguita dalla vocale                 oppure e
ı               è seguita dalla vocale                 ı  oppure a     
i               è seguita dalla vocale                 i  oppure e       
            è seguita dalla vocale                 u oppure a  
ö              è seguita dalla vocale                 ü oppure e           
u              è seguita dalla vocale                 u oppure a
ü              è seguita dalla vocale                 ü oppure e


Ho cercato di semplificare il discorso mediante l’utilizzo dei colori. Ad un’armonia dei suoni corrisponde dunque, un’armonia dei colori. Le vocali dette dure, anterioriori o postpalatali, che d’ora in avanti chiamerò, per comodità, soltanto dure... le ho indicate col colore verde. Le vocali dette dolci, frontali o prepalatali, che d’ora in avanti chiamerò, invece, dolci...sono state differenziate dalle prime col colore blu.

Tuttavia per rendere il discorso sull’armonia vocalica ancora più semplice da ricordare; ho escogitato uno stratagemma che andrò a mostrarvi nel Post successivo…..

Leggi anche:
 Armonia Vocalica II  >>>

martedì 6 dicembre 2011

Almanya - La mia famiglia va in Germania.

Salve!
Finalmente eccomi qui...Immagino che abbiate avuto tempo a sufficienza
per memorizzare l'alfabeto e l'esatta pronuncia delle consonanti.
Oggi però, prima della sezione grammaticale, vi segnalo questo film che
uscirà in Italia proprio domani!
Almanya - La mia famiglia va in Germania è campione d'incassi
con oltre 15 milioni di euro e 2 milioni di spettatori.
Protagonista del film è Hüseyin Yilmaz, patriarca di una famiglia turca
emigrata in Germania negli anni '60, che ha finalmente realizzato il sogno
di comprare una casa in Turchia e vorrebbe farsi accompagnare lì da figli
e nipoti per risistemarla. La famiglia al completo si mette in viaggio e alle
nuove avventure nella terra d'origine si intrecciano i ricordi tragicomici
dei primi anni in Germania, quando la nuova patria sembrava un posto
assurdo in cui vivere.



"Scrivere la sceneggiatura di Almanya – La mia famiglia va in Germania
è stato un processo lungo e difficile e se non l’avessimo affrontato insieme
ci saremmo sicuramente arrese - dicono all'unisono Yasemin e
Nesrin Samdereli
- In compenso siamo diventate un buon team, anche
lavorando separatamente su diverse scene. Alla fine abbiamo dovuto
stendere diverse versioni del copione, poiché in Germania c’è una
tradizione di film a tematica “turca” essenzialmente drammatica…".
Diretto da Yasemin Samdereli.
Interpreti Vedat Erincin, Fahri Ogün Yardim, Lilay Huser,
Manfred-Anton Algrang, Aliya Artuc.

Sono davvero curioso di vederlo e spero di commentarlo
assieme a voi.
Quindi...
Buona visione a tutti! ;)

mercoledì 30 novembre 2011

Turco: Che cos'è l'agglutinazione? What is agglutination?

Grammatica - Oggi cercherò di semplificare al massimo il concetto di “agglutinazione”, concetto estraneo all’italiano e più in generale alle lingue neolatine.
Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare  di una patologia alimentare: la celiachia, e quindi della intolleranza al glutine di coloro che ne soffrono.
Che cos’è il glutine?
Basta sfogliare un qualsiasi dizionario e leggerete che Il glutine è una sostanza lipoproteica che si origina dall'unione, in presenza di acqua, di due tipi di proteine: la gliadina e la glutenina presenti principalmente nell'endosperma delle cariosside dei cereali quali frumento, farro, segale, kamut e orzo. Viene anche usato come addensante nelle formulazioni in tavoletta o pastiglie di alcuni farmaci e industrialmente come collante per l'apprettatura di carte e tessuti. Il glutine conferisce agli impasti viscosità, elasticità e coesione.”
Bene, soffermiamoci  a riflettere sugli epiteti: addensante; collante e coesione.



          foto tratta dal sito: httpwww.flickr.comphotosbardi1310609819sizesminphotostream
Dire, dunque, che la lingua turca è una lingua agglutinante, vi farà pensare ad una lingua che addensa, ad una lingua che tende ad unire.
Ebbene, la lingua turca, contrariamente a quanto avviene nell’italiano, ad esempio, è una lingua che addensa le parole con dei suffissi… suffissi che, al posto delle nostre preposizioni, esprimono, a seconda dei casi: i complementi di luogo, termine, complemento oggetto, l’aggettivo possessivo ecc ecc.
 La lingua turca pertanto, viene giustamente definita lingua agglutinante o più semplicemente suffissale.
Adesso andremo a vedere con alcuni esempi pratici in che cosa consiste lagglutinazione.
In turco il processo dell’aggiunta di suffissi ad altri suffissi può portare alla formazione di parole alquanto lunghe che possono corrispondere ad alcune nostre frasi, proposizioni ed espressioni.
Ad esempio:
sokaktakiler, “la gente nella strada”;
gelirlerken, “mentre stanno venendo”;
avrupalılaştırılamıyabilenlerdenmişsiniz, “ Sembrate di essere uno di quelli che può essere incapace di  essere europeizzato ”;
çalıştırılmamalıymış, “dicono che non dovrebbe essere fatto/a  per lavorare”.
   
   In  conclusione, posso rassicurarvi che la maggior parte delle costruzioni sono molto più semplici ed immediate. Ho voluto prendere degli esempi di scuola, proprio per farvi notare  il massimo “dell’architettura linguistica” del turco.
Ciò che al momento potrebbe esservi davvero impossibile e impronunciabile; col tempo e con la vostra curiosità, vedrete come vi sarà familiare costruire le parole turche, grazie allo studio dei vari suffissi.
 A presto!

 Hasta muy pronto... todos los que hablan la lengua española pueden leerme con el traductor a sus derecha!
Gracias, espero de leer pronto sus comentarios! ;-)

lunedì 28 novembre 2011

Turchia: La Tigre d'Europa - Turkey: The Tiger of Europe

 News - Benvenuti in questa nuova sezione di Türkitalialand, dedicata appunto alle informazioni e all'attualità.
La notizia del giorno riguarda la lodevole crescita economica che sta vivendo la Turchia nel corso di questo decennio e le prospettive per il futuro sono sempre più rosee. Buon per loro verrebbe sicuramente da dire...
Vi sottopongo a vostro giudizio alcuni articoli tratti rispettivamente e volutamente da quotidiani totalmente diversi ma che sostanzialmente hanno un'unica visione:   La crescita economica della Turchia.  

                                   Foto tratta da: Nuova Lira Turca

 
Il primo articolo è tratto da "Lettera 43", quotidiano online indipendente:  
Ecco il pezzo:
" Turchia: Pil del primo trimestre 2011 a 11%
 Registrando la più forte progressione al mondo, il Pil della Turchia nel periodo gennaio-marzo è aumentato dell'11% rispetto all'anno precedente, più di Cina e Argentina. SU base mensile la variazione è del 1,4%. Lo ha annunciato il 30 giugno la Turkstat, l'Ufficio di statistica di Ankara. Nel segnalarlo, il sito del quotidiano turco Hurriyet ha sottolineato che la Turchia è diventata «l'economia con la crescita economica più veloce e il solo paese al mondo con un tasso di incremento a due cifre». Un altro giornale turco, Zaman, ha precisato che nel primo trimestre la Turchia, per tasso di crescita, è seguita dall'Argentina con 9,9 e Cina con 9,7%.
LA TIGRE D'EUROPA. In termini di Parità del potere di acquisto (Ppp), la Turchia è la 16esima economia mondiale e aspira a entrare fra le prime dieci nel 2023. Un mese fa la Commissione europea aveva rivisto le previsioni di crescita di Ankara dal 4,5 al 6,1% , contro una media di 1,8% nell'intera Ue. Negli ultimi otto anni, il reddito pro capite turco è triplicato.
Giovedì, 30 Giugno 2011 "

Il secondo articolo è tratto dalla rassegna stampa de "Il Foglio", 23 novembre 2011, pagina 9, autore: redazione del Foglio.
Ecco il pezzo
" «Ci fidiamo di Erdogan? Gli esperti (e la Farnesina) rispondono»
Roma. La Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan è diventata un punto di riferimento per molti popoli in rivolta del vicino oriente. Dalla Tunisia alla Libia, dall’Egitto alla Siria, le opposizioni al tiranno di turno si appellano al modello turco come fonte di ispirazione per un futuro più democratico. E l’occidente ha ripreso a domandarsi se sia possibile fidarsi di Erdogan, dopo la sua mano tesa all’Iran in cerca dell’atomica e la quasi rottura diplomatica con Israele. [...] Di certo Ankara non risparmia nulla ad Assad. Il presidente, Abdullah Gül, in visita nel Regno Unito è stato intervistato dai grandi media britannici ai quali ha detto: “Non c’è più spazio per regimi dittatoriali, è indispensabile accelerare sulle riforme”. Ankara tenta così anche di “capitalizzare la rendita di posizione acquisita negli ultimi dieci anni”, spiega al Foglio Carlo Frappi, dell’Istituto per gli studi di politica internazionale di Milano. Come ha ricordato lo stesso Gül, la Turchia “è paragonabile a un ponte tra Europa ed Asia”, non può fare a meno di guardare all’occidente, “visto l’antico rapporto che la lega alla Nato”. Molti tra i leader occidentali, però, non sono affatto convinti che i giri di valzer di Erdogan in politica estera siano terminati. Troppe le ambiguità manifestate nel passato, troppe le alleanze sospettose intrecciate nell’ultimo decennio alla guida di quella che è stata ribatezzata “la Cina del Mediterraneo”. Gül invoca un credito di fiducia, chiede che “l’Europa consideri il potenziale della Turchia”, quanto potrebbe dare (anche in termini economici) al vecchio continente in crisi perenne. E’ un refrain che ha a lungo scandito i rapporti tra Bruxelles e Ankara, prima che la Turchia voltasse le spalle a un’Europa ostile e s’occupasse dei vicini a est. E allora: ci si può fidare? L’Italia è convinta di sì, spiegano al Foglio fonti della Farnesina, che confermano “pieno sostegno agli sforzi di Ankara nella crisi siriana”. Un appoggio pressoché incondizionato che prevede anche il “via libera all’adozione di sanzioni economiche in grado di isolare Assad”. Questi temi saranno oggetto dell’incontro tra il neoministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il suo omologo Ahmet Davutoglu per l’VIII Foro italoturco, che si apre domani a Istanbul. “L’Italia appoggia il Consiglio nazionale siriano, e sostiene l’associazione della Turchia ai processi di consultazione sulle principali questioni mediorientali”, aggiungono dalla Farnesina. Secondo Frappi la fiducia è ben riposta: “Erdogan è un interlocutore credibile, il suo obiettivo primario è la stabilizzazione dell’area mediorientale e mediterranea” e l’Ue dovrebbe cogliere al volo l’occasione. Ma non lo fa, perché la Turchia non si è rivelata così affidabile, non sempre almeno. Eppure anche Hugh Pope, membro dell’International Crisis Group e grande conoscitore della Turchia, sostiene che, “nonostante la volontà del premier turco di mantenere una linea indipendente sulle grandi questioni di politica estera, alla fine rimane pur sempre un leader pragmatico e politicamente vicino agli Stati Uniti”. Bisogna fidarsi di Erdogan anche perché “di fatto la Turchia indica ai popoli mediorientali molti valori propri dell’Unione europea”. Dunque, una stretta alleanza con Ankara potrebbe essere utile a un’Europa alla continua ricerca di legittimazione internazionale.[...]. "
Grazie a tutti coloro che vorranno esprimersi a riguardo! 

A presto!  
Ps. Ricordo a tutti che potete lasciare un commento in basso ad ogni Post e per suggerimenti, idee o correzioni, inviatemi un email al seguente indirizzo: turkitalialand@gmail.com

sabato 26 novembre 2011

IV PARTE - COME SI IMPARA A LEGGERE IN TURCO? HOW DOES LEARN TO READ IN TURKISH?

Foto tratta da: Imparare a Leggere
      Dopo una breve pausa sulla classificazione della lingua  turca, concludiamo  il nostro discorso sull’alfabeto.
Bene,  oggi andremo a vedere nel dettaglio come leggere un testo in lingua turca. Alcune anticipazioni sono già state fatte in precedenza e sicuramente avrete notato alcune novità rispetto al nostro alfabeto.  
 In turco c’è solo un modo per leggere ogni lettera:  “A”, ad  esempio, dà soltanto un suono e non come in altre lingue europee…basti pensare alla lingua inglese, lingua che grosso modo tutti conoscete, in cui il suono della “A” varia  a seconda che leggiamo: bar, ban, father, swan.
In turco, inoltre, non vi sono i dittonghi. Quando due vocali si incontrano, vengono pronunciate distintamente col proprio suono. Ogni lettera  dunque viene pronunciata individualmente ed ogni parola  viene pronunciata esattamente come è scritta.
Tuttavia, vi è solo un’eccezione, nella lettera:   ğ. Tale lettera serve per prolungare il suono della vocale che la precede e non la si trova mai ad inizio di parola.
Nella lingua turca, vi è una notevole abbondanza di vocali rispetto alla nostra lingua. Nell’alfabeto turco infatti, troviamo ben otto vocali e ventuno consonanti, tuttavia sei vocali in meno rispetto all’alfabeto Ungherese!
Le vocali vengono divise in due gruppi. Vi sono quelle dette frontali, dolci o prepalatali: e, i, ö, ü. Sono dette frontali proprio perché sono pronunciate essenzialmente con le labbra e  quindi dopo il palato. Quelle del secondo gruppo, invece, sono dette anteriori, dure o postpalatali: a, ı, o, u.
Questa classificazione è bene ricordala anche in seguito perché sarà utile, a mio  avviso, per acquisire il concetto di “armonia vocalica”.
Sia l’armonia vocalica , correlata al fenomeno dell’agglutinazione che approfondiremo più avanti, sia l’ampio uso delle vocali frontali, nello specifico: ö e ü; rendono la lingua turca particolarmente armonica e musicale.  Sebbene queste due vocali possano sembrare difficili ad un italiano o ad un inglese, coloro che, invece, hanno studiato francese le trovano in “sur” e “tu” ( ü ) e in  “jeux” e  “deux”( ö ).
La vocale anteriore o prepalatale ı, che è considerata da alcuni linguisti come inesistente in italiano, spagnolo, francese ed inglese, può essere trovata in alcune espressioni dialettali dell’italiano, specialmente al sud, e parole inglesi come  hospitable, remarkable, this e wanted. Si tratta essenzialmente, a mio avviso, di una i soffocata. Non a caso, infatti, la lettera  ı viene scritta senza il puntino in alto, sia in minuscolo che in maiuscolo, al contrario di quanto avviene, invece, per la vocale i che viene scritta, proprio per evitare confusione tra le due vocali, col puntino sia in minuscolo i che maiuscolo İ.
La  r, invece, viene pronunciata sempre ed è come in italiano.
Nell’alfabeto turco, non vi sono le seguenti consonanti: q; x; w.
Come avete potuto ascoltare dal video, inoltre, le consonanti hanno la stessa pronuncia delle nostre consonanti, eccetto che per c e ç.
C è uguale al suono di j, come in jazz o gelato.
Ç è uguale al suono di ch ( in inglese) come in change, Church;  uguale alla nostra “ci” di  arrivederci, ciao.
Per quanto riguarda, invece, il suono della consonante g, è sempre un suono duro come nella parola italiana “gatto” o nella parola inglese “gun”.
La consonante h, è sempre aspirata come in inglese. Ad esempio nelle parole: “high”; “ hard”;  “harvest”.
La consonante S ha sempre un suono dolce, come nella parola italiana “sole” o come nella parola inglese “sister”.
La consonante ş ha lo stesso suono che troviamo nelle seguenti parole inglesi: “shoe”; “shine”; “shimmer”. Lo stesso suono,in pratica, che troviamo nell’italiano in: “ sci”; “sciame”; “sceriffo”.
Infine, la consonante v è pronunciata come la w in inglese; sostanzialmente ricalca il suono della v italiana. Quando però è doppia come nella parola turca “kuvvet”, il suono ricorda quello della V inglese.
       Colgo l’occasione per  ringraziare  tutti coloro che attendono con impazienza i miei post e tutti coloro che numerosissimi sostengono questo spazio virtuale totalmente libero.  Ben presto sarò lieto di pubblicare post inerenti alla cinematografia turca, alla cultura turca e più in generale alle notizie di attualità che arrivano  dalla Turchia. Grazie per i vostri suggerimenti .
Por fin un  gracias especial para todos que son de lengua española y  leen con mucho interés ese  Blog. ¡ Gracias a todos!   ¡Hasta muy pronto!
 
Leggi anche:
                       


 

mercoledì 23 novembre 2011

III parte -Türkçe Alfabesi-Alfabeto Turco-Turkish Alphabet

Si continua a dibattere se il gruppo delle lingue Turche faccia parte o meno di un ramo di una famiglia più grande, vale a dire della famiglia delle lingue Altaiche, famiglia che include il gruppo delle lingue Mongole, Tunguz e probabilmente anche quelle Coreane. Nel XIX secolo viene affiancato un ramo linguistico alla famiglia già numerosa delle lingue Altaiche, chiamato lingue Uraliche, così che l’intera famiglia linguistica prenderà il nome di Lingue Uraliche-Altaiche. L’argomento è molto discusso, nel senso che non tutti nel mondo della linguistica sono sostenitori di  questo gruppo linguistico, di cui non si ha prova di una comune genesi storica bensì è un raggruppamento frutto della constatazione di alcune affinità morfosintattiche.  Quali sono pertanto queste caratteristiche? Le caratteristiche che appartengano a questo grandissimo gruppo linguistico sono essenzialmente le seguenti:
-         Agglutinazione;
-         Armonia vocalica;
-         L’assenza del genere grammaticale.
Prossimamente approfondiremo meglio ciascuna di queste tre caratteristiche che sono la carta di identità della lingua Turca e che accomunano incredibilmente il Turco al Finlandese e all’Ungherese, cioè alle lingue Ugro-finniche, sottogruppo delle lingue Uraliche.  Una parentela davvero sorprendente data la distanza geografica dei due posti.    
Di seguito, potrete vedere la distribuzione delle lingue Uraliche-Altaiche
        File:Linguistic map of the Altaic, Turkic and Uralic languages.png
                 Mappa tratta dal sito: Lingue Uraliche - Altaiche





Leggi anche:  
                              Come si legge in Turco?  >>>



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